La Lotta di Liberazione della lingua italiana.
di Giorgio Kadmo Pagano
Fino a tutto il ‘600 in tutte le corti d’Europa si parla italiano ma, ancora a fine ‘700, Mozart legge e scrive in italiano e, nell’ottocento, l’Opera lirica italiana interpreta da par suo un altro “RI”: il Risorgimento.
Poi arrivano le Avanguardie storiche e, anche qui, il sentire degli Artisti italiani è il primo ad anticipare tutti nel mondo con il Futurismo e, certo, non solo nella Poesia: è l’ora dell’Arte globale.
A seguire, man mano che gli artisti italiani accettano la sudditanza imposta loro dagli Anglo la Poesia e le arti tutte entrano in un cono d’ombra dal quale non solo non c’è emersione ma, alla domanda su quale sia oggi lo stato della Cultura italiana Alda Merini risponde: «Ah è morta, è morta!».
E però, però, è sempre “la pazza della porta accanto” che, pur non storicamente conscia di quanto accaduto con e dopo il 1947, con quella che è stata una Resa Senza Condizioni imposta dagli Anglo piuttosto che un Trattato di Pace, ad indicare la strada di una possibile rinascita:« Io ho vissuto quattro anni con Manganelli (1), uno dei più grandi scrittori, anglicista, professore d’inglese… Non ho mai voluto imparare l’inglese perché ci tenevo alla mia lingua. E infatti sono diventata una grande poetessa d’italianoo ».
Oggi chi fa Poesia italiana non può ignorare due fatti importanti che gli Anglo hanno posto in essere per dominare gli altri popoli, così come il “chi” siano gli Anglo e fin dove li ha spinti la loro sete di dominio e cupidigia.
Partendo dal “chi” siano gli Anglo sono proprio due intellettuali Anglo che lo testimoniano dati storici alla mano:
- Il Regno Unito ha invaso, avuto qualche controllo o combattuto conflitti nei territori di 171 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite (2). La denuncia riguarda il 90 percento delle nazioni.
- Gli Stati Uniti, dalla loro creazione, hanno invaso, combattuto conflitti o esercitato un controllo in 190 su 193 stati membri delle Nazioni Unite (3). Christopher Kelly e Stuart Laycock stanno parlando del 98,45 per cento dei popoli del mondo.
[Prendetevi una pausa di almeno dieci minuti
per riflettere anche solo un po’ su questi dati]
Perché gli Anglo (UK e USA) cambiano, ad un certo punto, il modo di condurre le guerre passando da quello della conquista dei territori e degli abitanti delle altre nazioni a quello della conquista delle menti degli altri popoli?
Il perché lo apprendiamo dalla viva voce di Churchill il quale ad Harvard per ricevere una laurea honoris causa, il 6 settembre del 1943 in dialogo con Roosevelt, spiega che:
1. Gli Imperi per come li abbiamo conosciuti finora sono destinati a morire.
2. I nuovi Imperi sono quelli della Mente.
2.1. In quanto dominare la lingua degli altri popoli ci fornisce un bottino maggiore che non conquistargli il territorio od asservirne le persone (e senza nessun rischio di morire in battaglia o in attentati aggiungerei io).
3. In tal modo noi ovunque andremo nel mondo ci sentiremo come a casa nostra.
Infatti gli Anglo da tempo hanno occupato le nostre case imponendoci la loro lingua. Ma non c’è bisogno di vedere i loro soldati pattugliare le nostre strade per constatarlo, i loro soldati – con persino le loro guerre perse come in Vietnam o in Afghanistan – ci entrano ogni sera in camera da letto o in cucina attraverso il televisore e, sempre attraverso uno schermo, a distanza, ci educano alla sudditanza.
C’è chi persino gli ha consentito di occuparci l’università dandogli una mano nella distruzione del Sapere in lingua italiana. Su tale crimine, sul genocidio linguistico e culturale perpetrato dagli Anglo e dagli anglobani italiani non c’è alcun dubbio. La riduzione a dialetto della lingua italiana è magistralmente spiegata da Umberto Eco nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia “una lingua diventa dialetto nel momento in cui gli manca l’università e cioè la pratica della ricerca e della discussione scientifica e filosofica, che si arricchisce ogni giorno di nuovi termini e nuovi concetti.”
Quale è stata la parola-truffa che ha consentito, e consente, ciò? Anche qui una sapiente e demoniaca opera di colonizzazione delle menti: la parola “internazionalizzazione” che, nei fatti, non è che il suo opposto: la nazionalizzazione linguistica inglese del mondo intero.
A partire da ciò, ma vedremo che c’è ben altro, oggi c’è in Italia e per l’italiano lo spazio, di più, l’attesa di un “Dante” o di un “Manzoni”.
(continua)
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1) Giorgio Manganelli (1922-1990), scrittore, anglista e insegnante di inglese, fu legato ad Alda Merini da un profondo affetto e tempestosa relazione, testimoniato dalla stessa poetessa quando gli dedicò la sua prima raccolta poetica, ove, immedesimandosi in Euridice, arrivò ad identificarlo in un novello Orfeo.
2) Stuart Laycock, All the countries we’ve ever invaded: and the few we never got round to, The History Press Ltd. 2013.
3) Christopher Kelly e Stuart Laycock, All the countries the americans have ever invaded: making friends and influencing people?, Amberley Publishing 2015.
Giorgio Kadmo Pagano: ESPERTO di ECONOMIA LINGUISTICA GIORNALISTA SEGRETARIO dell’ERA, ONG dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) e dell’ECOSOC dell’ONU TEORICO dell’ARTE e ARCHITETTO ARTISTA |