Domenica 19 dicembre 2021 si è tenuto il primo evento di Rinascimento poetico in Umbria, organizzato da Ylenia Papa, referente regionale di Rinascimento poetico.
Il Comune di Marsciano ha offerto generosamente il proprio patrocinio, ha inserito il reading nel programma degli eventi natalizi della città e messo a disposizione la splendida sala Gramsci, nel centro storico di Marsciano.
L’evento si è aperto con l’intervento dell’assessore alle politiche sociali Manuela Taglia insieme al presidente della Pro Loco Sauro Barbarossa, che hanno portato i saluti del vicesindaco di Marsciano, Andrea Pilati.
È seguito l’intervento a distanza di Paolo Gambi, che ha letto per la prima volta la poesia donata da Rinascimento poetico alla città di Marsciano nell’ambito dell’iniziativa rivolta a tutti i comuni italiani “La poesia al centro del mondo – Doniamo versi alla tua città”.
Il pubblico ha ascoltato i versi di Francesco Antoniella, Stefano Calzola, Ilaria Caspani, Francesca Cencetti, Anna Drakopoulu, Eleonora Federici, Gerri Frate, Ylenia Papa, Stefano Piazza e Elena Riccardini.
Vi lasciamo con la poesia di Paolo Gambi per Marsciano, in cui – ne siamo certi – ogni marscianese saprà riconoscere i segni della propria terra.
Marsciano è acqua pura
Paolo Gambi
Acqua portano vene antiche
su una terra dolce e verde.
Il re di Pilo stringe l’ansa
a un discendente di Enea.
Sul Caina correvano bizantini
– povero Genna –
tutti a fare il Bagno al Fersinone
o a pescare nel Calvana,
il Fossatone può solo dividere,
il Rigo è addirittura un torrente.
Portate dai fiumi
tante storie animano la terra:
un olmo parla l’antica lingua di Badiola,
Giano si rifugia a Compignano,
a Morcella non han pace neppure i morti,
ma poi tutti festeggiano al Castello dei sapori antichi;
a Migliano sorgenti,
a Castello delle Forme sgorga San Costanzo
cicogne a Castiglione della Valle,
a Cerqueto c’è ancora l’Indovino,
a Olmeto Sagra dell’arvoltolo,
le dita si scottano a Villanova,
poi a Mercatello andiamo a bere,
di Montelagello siamo rimasti in 4,
da Papiano partono per Lepanto,
a Pieve Caina memorie di ricchezza,
nobili e mercanti litigano a San Biagio della Valle,
sotto l’arcobaleno la piazza di San Valentino,
a Sant’Apollinare si va d’estate,
a Sant’Elena le case mangiano il castello
e a Monte Vibiano è nato un imperatore.
Sussurri bagnati.
Poi l’acqua si fa sudore
e bagna ancora i muri e le case
– i mattoni li facciamo noi –
dell’Italia intera.
L’acqua si arrabbia
e allora sono guai.
Teniamola serena
questa è terra di conti.