Che relazione c’è tra i giovani e la poesia?
Parlando per luoghi comuni potrebbe dirsi che non esistono mondi più lontani. Da tempo vogliono farci credere che la Poesia sia morta o, peggio, che sia appannaggio di residuali categorie di studiosi e appassionati, comunque certamente distante dalla sensibilità moderna delle nuove generazioni.
Eppure l’evidenza del progetto Rinascimentopoetico.it che ha convogliato in sè gli entusiasmi di tantissimi giovani appassionati di poesia, ci dimostra il contrario.
Dov’è dunque l’antinomia?
Antinomia non c’è: la presunta mancanza di interesse delle nuove generazioni è un falso problema.
Partiamo dal linguaggio. Il linguaggio d’elezione dei giovani è: immediato, concreto, essenziale, veloce e impregnato di realtà da un lato, mentre dall’altro è leggero e sognante.
E’ esattamente il linguaggio della Poesia.
Niente più della poesia risponde in modo così efficace all’esigenza di immediatezza della nostra contemporaneità. Nemmeno la letteratura.
Rispetto a quest’ultima, la poesia si avvantaggia di tempi brevi di lettura, di attimi che hanno il potere della folgorazione e della illuminazione improvvisa. Espressioni lapidarie che lasciano segni indelebili nell’animo umano, sempre più alla ricerca di stimoli e nuove sollecitazioni.
La poesia è immediatamente innovativa, riesce in un niente a suggerire visioni, stordimenti, passioni, ricordi, riflessioni, tutto in pochissimi versi. La storia intera di una vita, di una esperienza, di un percorso lungo ed individuale può essere racchiuso in una breve poesia.
Anche la forma ha la sua importanza: versi asciutti, concreti e meno bucolici del passato, con un lessico che attinge alla quotidianità e alle sue immagini, riescono ad essere attuali ma non per questo meno visionari e profetici. E’ il caso della poesia contemporanea che continua ad esprimersi attraverso un linguaggio rivisitato e modulato alle esigenze linguistiche del nostro tempo, più snelle, ma sempre attente a ricercare bellezza.
Ma la cosa che più di tutte accomuna la poesia ai giovani è la capacità di ridare valore alla parola, proprio laddove questa perde il suo significato e subisce un grave depauperamento, come avviene ad esempio con l’uso e l’abuso fattone dalla politica (per questo tanto distante dai giovani).
La poesia non è mai parola vuota, essa ribalta le prospettive, porta al centro la vita, esprime bisogni radicali, invita a forme estreme di resistenza.
In una parola è rivoluzionaria. Proprio come sono i giovani.
di Antonella Corna
Antonella Corna è Funzionario Unep presso il Tribunale di Foggia. Ha pubblicato tre sillogi poetiche ed è in lavorazione la quarta. Ha recensito vari autori. Ha intervistato scrittori poeti e giornalisti. E’ nella giuria del Premio Rotary San Severo. Si è aggiudicata cinque primi premi assoluti, tra poesia e narrativa, e cinque secondi premi. Più volte finalista, di recente al Premio Camaiore 2020. E’ presente in numerose antologie. Ha avuto una piccola comparsa nel film “Calmapparente” autoprodotto da Mauro Valente. Sta lavorando ad un progetto discografico come cantautrice.