Se pensiamo alla poesia, la colleghiamo ai versi dei nostri poeti preferiti: qualcuno potrebbe ricordare il titolo di una poesia che a scuola proprio non sopportava, qualcun altro una dedica ricevuta o fatta.
La poesia dunque è parola ma non solo, è qualcosa di più complesso che comprende tutti i cinque sensi e forse anche il sesto.
Ricordando l’etimologia della parola poesia ,dal latino poësis, dal greco poiêsis, fare, produrre, creare, il suo potere, secondo le tradizioni di ogni epoca, corrisponde alla manifestazione della Sapienza divina e dalla quale la Creazione ebbe inizio.
Trattando l’argomento con una visione più ampia, se la poesia per sua stessa natura si spinge oltre le parole è dunque possibile attraverso l’arte (parola dalla radice ariana, muoversi verso, adattare) poetica, ottenere quel movimento di trasformazione alchemica dal piombo (la nostra ombra) all’oro (la nostra luce)?
E quali sono gli elementi necessari affinché questo processo si compia?
Lucide schegge
Ho provato a rappresentarlo senza la pretesa di dare risposte nel mio cortometraggio Lucide Schegge, nato come esercitazione durante un corso di cinema che ho frequentato qualche anno fa e successivamente realizzato come interprete, scrivendone la sceneggiatura, curandone la regia, grazie ad alcuni splendidi collaboratori, e che ha ricevuto vari apprezzamenti con mia grande e profonda gioia, perché a detta di chi lo ha visto, oltre a suscitare emozioni, attraverso il linguaggio dell’arte visiva, la musica e la poesia, offre la possibilità di aprirsi a diverse interpretazioni e a porsi varie domande.
Questo significa avere una mente poetica, che immagina e riesce ad andare oltre il visibile, in quei luoghi invisibili dell’anima, che anche con i sogni si manifestano e ci conducono, se lo vogliamo, a quello che ognuno di noi cerca da sempre e che solo in se stesso può trovare: la verità.
“La musica accarezza la dolce danza di un’anima che prova a esprimersi, accompagnata da simbolici personaggi essenziali nell’intento. Lo sfondo antico e nobiliare ricorda la storia e le radici, la bellezza e il passare del tempo. E’ con la perdita che sfioriamo gli abissi e con la passione che ritroviamo l’ispirazione. È spogliandoci delle nostre maschere, senza vergognarci delle cicatrici che fluiremo più forti nel travolgente vortice della vita.”
Dalla sinossi di Lucide Schegge.
Elisa Marika Romano